“Scoglio emergente dal mare, dinanzi alle coste a falesie, con pareti a picco e base rotondeggiante”.
Solo a leggere la definizione del termine faraglione la mente inizia a viaggiare, volteggiando come un’aquila, al di sopra di queste meraviglie della natura. Ci si immagina il mare che li circonda, si sente il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, si possono ascoltare i suoni della natura, vedere i colori dell’alba.
Quanta poesia.
Quello che non tutti sanno è che il faraglione più alto del Mediterraneo si trova in Sardegna.
È il Pan di Zucchero e i suoi 133 metri di altezza sono visibili da Porto Flavia, dalla spiaggia di Masua oppure dal mare.
Siamo sulla costa sud ovest dell’isola, a pochi chilometri da Iglesias e qui è possibile contemplare l’imponente monumento naturale che si erge dal mare e che alla luce del tramonto irradia luce solare dalla roccia calcarea diffondendo i toni gialli e dell’arancio tutto intorno.
Il nome deriva dalla somiglianza con il celebre Pão de Açúcar della baia di Rio de Janeiro ma sapete quale era il nome originario fino al XVIII secolo?
Questo scoglio che si è staccato dalla terra ferma, precisamente dalla falesia di punta Is Cicalas, a causa dell’erosione del mare, veniva chiamato in sardo Concali su Terràinu o “sa conca de su perraniu”, che significa “Testa di mezzo asino”, divenuto anche un modo di dire per indicare qualcosa di molto grande.
Per i più avventurosi e amanti del climbing si tratta solo di un’incredibile parete da scalare, una delle mete più ambite, sebbene solo in determinati periodi dell’anno.
Ci sono diverse vie di arrampicata che percorrono le sue pareti di differente difficoltà e naturalmente affidarsi ad una guida esperta è il modo migliore per affrontare l’impresa. Di certo non mancano i paesaggi mozzafiato e l’unico modo per iniziare è avvicinarsi via mare. E guardare questo splendore dal basso che lascia davvero senza parole.
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